Dopo una lunga preparazione invernale è finalmente iniziata la stagione internazionale! Le prime due gare di coppa del mondo si sono svolte in Finlandia. Arrivando dalla Norvegia ero abituata e pronta al terreno scandinavo, anche se quello che ci ha accolto nel parco nazionale Nuuksio è risultato un po’ diverso: più aperto, ben percorribile e con delle cartine per me molto più facili da capire. Inoltre, se ad Halden il terreno è pesante, sulle lastre di roccia mi sembrava di volare! 😉
Il giorno della media distanza le sensazioni sono però state tutt’altro che positive: con oltre 30 gradi e alcune salitelle belle cattive la gara è stata veramente dura. Il caldo però era uguale per tutti, e quindi si trattava di mantenere la “testa fredda” e lavorare bene tecnicamente. Visto che negli ultimi allenamenti in Norvegia non avevo brillato dal lato tecnico, avevo molto rispetto della gara e pertanto l’obiettivo era quello di fare una gara pulita e sicura, forse un po’ sulla difensiva ma senza errori. A maggior ragione, dal momento che la gara di domenica, con partenza a caccia, dipendeva dal risultato di sabato, era meglio non rischiare niente. E così ho fatto una bella gara, molto controllata e sicura. Sono partita con due scelte su sentiero, poi ho fatto un piccolo errore al punto 3 ma ho corretto in fretta. A metà gara circa ho visto le due atlete partite davanti a me (1 minuto e mezzo e 3 minuti) e questo mi ha chiaramente dato fiducia. A questo punto però la gara è diventata più tecnica, con punti difficili in coste sassose. Un altro piccolo errore al punto 10 e un’insicurezza al punto 12 mi hanno poi fatto perdere qualche altro secondo. Con 4 errori di 20 – 30 secondi per imprecisioni con la bussola la mia prestazione non è dunque stata perfetta ma comunque avevo sempre tutto sotto controllo. Vorrei riuscire a correre sempre a questo livello, in modo controllato per poi riuscire a sfoderare la giusta dose di aggressività quando i giochi si fanno seri. Sabato ho concluso la middle al 14esimo rango, a 4 minuti e 26 secondi da una strepitosa Tove Alexandersson (che ha dato più di 1 minuto e 30 secondi alla seconda!). Intorno a me è stata una gara molto tirata, con altre due finlandesi con il mio stesso tempo e varie atlete racchiuse in una manciata di secondi. Per me una posizione perfetta per la caccia del giorno dopo!
Domenica le temperature si sono abbassate di qualche grado, rendendo la lunga distanza un po’ più piacevole. Io sono partita con un bel gruppetto: assieme a due finlandesi, 5 secondi dietro a un'altra finlandese e 10 dietro alla norvegese Marianne Andersen. Sin dal punto di partenza eravamo tutte assieme e la tratta per il punto 1 era molto lunga. Io ho visto varie possibili opzioni di scelte ma allo stesso tempo volevo vedere cos’avevano intenzione di fare le mi avversarie. Ho capito subito che le finlandesi avrebbero preso l’opzione a sinistra su sentiero. Anch’io solitamente tendo a questo tipo di scelta e così sono andata con loro. E ne è valsa la pena, perché con questa decisione abbiamo ottenuto il miglior tempo di tratta, superando il gruppetto partito davanti a noi. Il terzo punto, con la farfalla, ci ha divise, ma una volta terminata questa eravamo di nuovo insieme. Sul trattone di ritorno verso l’arena si sono aggiunte a noi altre atlete partite sia prima che dopo, tant’è che siamo arrivate al cambio cartina (a poco più di un chilometro dall’arrivo) addirittura in 9 concorrenti. Sulla linea del traguardo Sabine Hauswirth è stata la più forte del gruppo, mentre io mi sono fatta fregare da una svedese a pochi metri dall’ultimo punto, ma ho comunque concluso la gara come terza del mio gruppo e in totale decima, con il terzo miglior tempo di gara. Sono molto contenta della mia gara del momento che, pur correndo fianco a fianco ad altre atlete, ho sempre fatto la mia gara, letto la cartina e mantenuto il controllo della situazione. È inoltre stato interessante vedere “live” come corrono le altre atlete. Per esempio, ho potuto notare che nelle tratte su sentiero ero la più forte del mio gruppo, mentre nel terreno faceva fatica a tenere il ritmo. Era abbastanza impressionante vedere come la norvegese Andersen riusciva quasi a correre alla stessa velocità su sentiero come nel bosco.
Con i ranghi 14 e 10, e soprattutto con le mie prestazioni tecniche sono molto soddisfatta. Chiaramente non è ancora un risultato brillante, ma in questi tipi di terreni non è facile competere contro le atlete scandinave. E ho visto che non devo nascondermi, ho le capacità tecniche e fisiche per fare bene e questo mi dà fiducia e motivazione.
Dopo un giorno di pausa era in programma la staffetta sprint nel centro di Helsinki. Non vedevo l’ora di questa gara già da tanto tempo, visto che i finlandesi organizzano sempre delle belle sprint con recinti e che le sprint-relay sono la mia disciplina preferita. Oltretutto quest’anno ho corso pochissime sprint (e mi mancano!!). Ero nella squadra svizzera 1 con Simona Aebersold, Matthias Kyburz e Daniel Hubmann. Gli organizzatori non ci hanno deluso, anzi! L’arena era nel centro di Helsinki, con passaggio spettacolo sulla scalinata del duomo dove c’erano veramente tanti spettatori. La gara era difficile all’inizio, con recinti e zone proibite, mentre è diventata più facile e veloce nella seconda parte. Io ho corso l’ultima tratta e sono partita in seconda posizione a circa 20 secondi dalla Svezia. Purtroppo ho sbagliato scelta per andare al primo punto: ho visto che la strada diretta era sbarrata, così ho considerato solo il giro largo sulla destra e sinistra, ma non ho notato che da parte alla zona proibita c’era un passaggio aperto. Di conseguenza al secondo punto avevo già perso altri 20 secondi dalla Svezia e sono stata recuperata da altre squadre. Da li via però ho fatto un’ottima gara e nella seconda parte sono riuscita a staccare le inseguitrici fisicamente, portando a casa il secondo rango! In ogni caso sarebbe stato difficile battere gli svedesi, ma peccato che con la mia scelta sbagliata ho perso l’occasione per fargli almeno un po’ di paura… 😉
Finite le tre gare ho rimesso in borsa i vestiti della nazionale per sostituirli con quelli dell’Halden SK. Siamo rimasti in Finlandia ma ci siamo trasferiti nelle vicinanze di Tampere per correre la tradizionale staffetta Jukola (Venla per le donne). Dopo tre giorni di pausa, riposo e allenamenti in un terreno nuovo, più verde e più sassoso, ero pronta per quest’altra staffetta, diversa da quella di Helsinki ma altrettanto importante. Sabato pomeriggio ho corso la Venla assieme a Sabine Hauswirth, Kine Hallan Steiwer e Marika Teini. Sabine in prima tratta ha fatto un garone, arrivando al cambio in prima posizione con più di un minuto di vantaggio. Kine in seconda tratta si è fatta innervosire da questo vantaggio e ha fatto un po’ di errori. Così io sono partita con 4 minuti di distacco all’inseguimento. Ho recuperato un bel po’di posizioni, arrivando al cambio come ottava, ma la mia gara non è stata perfetta. Un errore e una scelta sbagliata mi hanno fatto perdere tempo nei confronti delle prime squadre. Marika, in ultima tratta, con un’ottima gara è riuscita a recuperare ottenendo il 6 rango finale. Non male come risultato, ma con la nostra squadra ci aspettavamo di più! Peccato! Ma questo è anche il bello delle staffette, in cui tutti i corridori devono fare il loro lavoro e non basta un solo garone ma servono 4 gare normali. La notte seguente non ho dormito molto perché ci tenevo a seguire la staffetta maschile che, come d’abitudine, si svolge di notte e soprattutto mi sono svegliata presto per seguire Flo in ultima tratta per la sua squadra Tampereen Pyrintö, con la quale ha ottenuto il bel terzo posto!
Ora siamo tornati in Norvegia per le ultime tre settimane di allenamento prima delle gare di selezione per i mondiali. Allenamenti di CO, gare all’O-Festivalen e qualche giorno al mare detteranno il ritmo dei prossimi giorni!