Il mio campo d’allenamento in Sudafrica è stato un vero successo! In queste tre settimane sono riuscita veramente a raggiungere tutti i miei obiettivi che mi ero prefissata: vivere da professionista, allenarmi tanto e duramente, fare i miei allenamenti come da programma, dormire tanto, mangiare bene, fare stretching, yoga e gli esercizi di fisioterapia, riprendermi dallo stress pre-natalizio e ricaricare le batterie, godermi la vita, preparami alle gare, analizzare la mia tecnica di sprint e pianificare la stagione 2018. E, se tutto va bene, ho anche aumentato il mio numero di globuli rossi, visto che abbiamo vissuto per tre settimane a 2000m.
Ma partiamo dall’inizio… al posto di festeggiare la vigilia di natale fino a tarda notte, alle 22:40 del 24 dicembre Flo, Sabine, Rolf e io siamo imbarcati sul nostro volo Swiss per Johannesburg. Al 25 dicembre verso le 10:00 ci siamo poi ritrovati al sud della terra, sotto il sole africano a 25 e passa gradi…. Dopo tre ore di macchina siamo poi arrivati a Dullstroom, un paesino abbastanza turistico su un altipiano di 2000m. Il mio primo pensiero però era “siamo veramente a 2000m?? Mi sembra di essere sul piano di Magadino...”. Infatti non è come da noi a 2000m, dove a quell’altezza siamo circondati da montagne, ma intorno a noi c’erano solo collinette e prati. Durante la prima corsetta però, mi sono accorta che qualcosa è diverso da casa…. Anche se correvamo piano, facevo più fatica a respirare e i battiti cardiaci erano più alti… La conferma di essere in altitudine!
I primi giorni a Dullstroom li abbiamo passati con allenamenti un po’ meno intensi, cercando di adattarci il più velocemente possibile all’altitudine. Poi pian piano abbiamo aumentato il volume e l’intensità dell’allenamento. Il sole e il caldo hanno reso molto facile l’allenamento, soprattutto ricevendo le foto del Ticino innevato via whatsapp!
Dopo una prima settimana di allenamento a Dullstroom, ci siamo spostati a Haenertsburg, una cittadina più a nord, dove abbiamo corso le ultime tre tappe del Big5-O-Week. La terza tappa, a Iron Crown, era in un terreno montagnoso, in un bel bosco pulito e con tanto dislivello. La seconda tappa invece si è svolta un po’ più in basso, in una riserva naturale, in un mix di bosco di eucalipto e vera e propria giungla. L’ultima tappa si è infine svolta nel campus dell’Università di Polokwane. Tutte e tre le gare erano organizzate molto bene, ed è stato un piacere partecipare a questo bell’ evento. Ha fatto bene fare di nuovo delle gare, anche se ero ancora un po’ nella modalità allenamento, e quindi sono incappata in vari errori.
Capodanno l’abbiamo festeggiato ad Haenertsburg assieme ai nostri amici svedesi, senza elettricità (visto che poco prima delle 18:00 c’è stato un fortissimo temporale che ha tolto l’elettricità a tutta la città) ma ma con un ottima grigliata (per fare il fuoco non serve elettricità 😉 )
Dopo le tre tappe siamo ripartiti verso Dullstroom, ma questa volta passando dal Kruger National Park. Anche se non ho visto tutti i cinque “Big5”, è stata veramente un’avventura entrare nel mondo degli animali selvaggi. Già poco dopo l’entrata nel parco abbiamo incontrato una mandria di bufali, più tardi abbiamo ancora visto elefanti, giraffe e ippopotami. La notte alla Olifant Lodge all’interno del Kruger Park è stata corta: alle 04:00 eravamo in piedi e pronti per partire per il “morning bush walk”. Due guide munite di fucile ci hanno accompagnato a piedi nel parco, alla ricerca di animali. Purtroppo abbiamo solo seguito le orme e gli escrementi di vari animali (rinoceronte) ma più che giraffe non abbiamo visto. Nel resto del giorno abbiamo macinato chilometri in macchina e abbiamo visto tanti altri animali (scimmie, iene, tantissimi inpala, zebre, coccordillo, …) ma purtroppo non ho visto né il leone né il leopardo… quindi mi tocca ritornarci!!
Dopo questa giornata di “pausa” siamo tornati a Dullstroom e per altri 10 giorni ci siamo allenati duramente e intensamente. Grazie a Sabine Hauswirth avevo un’ottima compagna di allenamento, che mi ha fatto soffrire ma anche divertire! Il soggiorno in Sudafrica è stato anche molto speciale visto che ho conosciuto un nuovo continente, una nuova cultura e un mondo abbastanza diverso da casa.
Dopo un’ultima corsa in un parco di Johannesburg siamo ripartiti domenica 14.1 sera per Zurigo, e ora rieccomi nel freddo e buio Ticino. Per fortuna però mi sono portata a casa un sacco pieno di sole, di caldo e tante tante ore di allenamento!